Legnano è una città di poco più di 60.000 abitanti che è al centro di un sistema – l’Altomilanese – composto da una popolazione pressoché tripla. Ecco perché le nostre periferie non devono limitarsi a reclamare un doveroso decentramento dei servizi, ma possono ambire al ruolo di poli attrattori di porzioni di territorio che vanno oltre i confini della città. È arrivato il tempo di ribaltare lo sguardo e vedere le periferie come nuovi centri su cui investire: per questo, per ogni euro che investiremo in centro, ne useremo due per le aree non centrali.
Tra gli strumenti che vogliamo mettere in campo per perseguire quest’obiettivo – vedi § 4.5 per la Rete verde e del commercio – i centri civici rivestiranno un’importanza primaria. Porteremo nei centri esistenti e in quelli di futura realizzazione la biblioteca diffusa, per fruire di alcuni servizi bibliotecari – ritiro e consegna libri e materiali, spazi per la consultazione, servizi di vendita biglietti del Consorzio Bibliotecario (CSBNO) – direttamente nei quartieri.
I centri civici saranno, inoltre, luoghi a disposizione di iniziative culturali e artistiche, nell’ottica di una cultura partecipata e diffusa in città. Saranno centri di attività co-progettate tra il Comune e le associazioni del territorio. Ove possibile prevedranno anche strutture sportive e altri servizi. Saranno, ovviamente, punti di aggregazione – e in special modo di ritrovo inter-generazionale rivolti per natura a giovani, adulti, anziani – con bar/ristoro. Proporremo nelle periferie anche il modello dei “punti di comunità” a favore dei più anziani e di altri cittadini privi di un accesso internet domestico: in accordo con alcuni negozi di quartiere installeremo punti per l’accesso a tutti i servizi comunali disponibili on line (prenotazioni, richieste e quando possibile ritiro di certificati, etc.) e genereremo così un doppio vantaggio. Da una parte porteremo infatti i servizi nei quartieri, dall’altra creeremo passaggio negli esercizi commerciali.
Focus: la biblioteca diffusa
Ma in che cosa consiste, concretamente, l’idea di una biblioteca diffusa? Si tratta di una soluzione transitoria o definitiva? È la vera alternativa al progetto ambizioso di nuova biblioteca, avanzato negli ultimi anni? Ecco come vogliamo procedere.
In primo luogo bloccheremo l’iter della “nuova biblioteca” per salvaguardare il parco Falcone-Borsellino.
Avvieremo al più presto l’operazione “biblioteca diffusa”, portando – in accordo col consorzio CSBNO che gestisce il servizio bibliotecario legnanese – nei centri civici i servizi di prestito (ritiro e consegna) di libri e altri materiali, l’utilizzo di pc o altri devices per la navigazione internet, la connessione wi-fi e la disponibilità di spazi per la consultazione e lo studio.
Il piano partirà con i centri esistenti – Mazzafame, Canazza – e sarà completato con la realizzazione delle strutture negli altri quadranti della città – San Paolo, Legnarello.
Nel frattempo sarà intrapresa l’operazione di messa a norma della sede di via Cavour, con l’eliminazione delle barriere architettoniche, e valutato l’ampliamento degli spazi a disposizione mediante strutture semi-permanenti.
Avremo quindi un servizio capillare, a disposizione dei cittadini di tutti i quartieri con comodità e rapidità. Resterà, d’altra parte, l’esigenza di una sede centrale moderna, con spazi adeguati per il patrimonio librario esistente e strutture polifunzionali – auditorium, sala convegni – per iniziative culturali ed eventi.
Quando sarà avviata la riqualificazione dell’area Manifattura, tra le nostre priorità nel negoziato che sarà aperto con gli operatori coinvolti figurerà l’ottenimento di spazi a uso pubblico da destinare al nuovo e definitivo quartier generale della biblioteca. Esso si affiancherà ai centri civici che continueranno a diffondere il servizio in Legnano.