Piazza Ferrè
Quest’area è fortemente legata alla tradizione produttiva legnanese, in particolare alla sua industria tessile.
Come noto, l’area Cantoni prende il nome dal Cotonificio che per gran parte del XX secolo ha occupato quest’ampia fetta del centro città e dato lavoro a centinaia di concittadini.
Non lontano da qui, un complesso dalle caratteristiche simili e ancora più immerso nel centro, a pochi metri da piazza san Magno, attende una riqualificazione e un recupero all’uso pubblico. Si tratta, ovviamente, della Manifattura, dove vogliamo dare corpo al progetto innovativo ManiFutura.
Sarà, prima di tutto, un luogo di rilancio in chiave attuale della vocazione produttiva del territorio. La collaborazione con attori produttivi della zona permetterà di avviare laboratori di formazione per l’industria 4.0, l’artigianato, le professioni artistiche e i servizi connessi.
In uno spazio moderno, da vivere sempre, troveranno spazio servizi culturali e per il tempo libero. A medio termine la Manifattura potrà ospitare la sede centrale della biblioteca e spazi museali sulla storia del lavoro e della produzione in città.
Il mercato coperto completerà l’intervento di recupero, sarà luogo-simbolo di socialità e relazione in un contesto interamente orientato allo scambio delle conoscenze e delle esperienze. Darà spazio al commercio di qualità e contribuirà a risollevare le sorti del mercato cittadino, oggi in declino.
Parco Falcone Borsellino
In attesa degli sviluppi legati all’area Manifattura, questo parco sarà salvaguardato. Il progetto della nuova biblioteca, concepito dall’ultima amministrazione in questa area verde, non vedrà la luce.
Con una spesa inferiore a quella prevista per la nuova struttura avvieremo la “biblioteca diffusa”: adegueremo la sede storica di via Cavour migliorandone l’accessibilità e ampliando gli spazi a disposizione, le affiancheremo punti di erogazione dei servizi – prestito libri e media, servizi di vendita del Consorzio Bibliotecario, ma anche spazi a disposizione per consultazione, studio e iniziative culturali – nei centri civici esistenti (Centro Pertini a Mazzafame, Spazio Incontro Canazza) e futuri (a San Paolo e a Legnarello).
È un intervento che darà spazio alla cultura partecipata e diffusa in una città policentrica, in cui le periferie divengano nuovi poli d’attrazione. Vogliamo proporre, in generale, un’offerta culturale degna di una città delle dimensioni di Legnano. Ecco perché il vicino teatro comunale deve divenire un punto di riferimento:
non un contenitore passivo di spettacoli creati altrove, aperto pochi giorni all’anno, ma un luogo che esprima un’identità culturale forte e dove si arrivi alla produzione di eventi.
Giardino Volontari del sangue – piazzetta Tenconi
È facile dire che vogliamo una città che si muova in modo più sano e sostenibile, in cui gli spostamenti a piedi, in bici e in micromobilità elettrica liberino le strade dal traffico di auto e riducano l’emissione di inquinanti. Per farlo, però, c’è bisogno di garantire sicurezza e comodità a chi utilizza i percorsi pedonali e ciclabili e in particolare agli “ABCD”: anziani, bambini, ciclisti, disabili.
La Rete Verde e del commercio sarà un sistema di percorsi pedonali e ciclabili, ma anche di piccole piazze, spazi piacevoli da vivere, collegamenti fruibili per connettere i punti principali della città. Con interventi mirati e poco onerosi possiamo trasformare ampie zone della città e dare la giusta attenzione agli utenti più fragili e all’ambiente.
L’attenzione all’ambiente passa anche dal nostro fiume Olona, che stiamo seguendo e che anche di recente è stato oggetto di episodi di forte inquinamento. Lavoreremo per rafforzare e migliorare il sistema di controllo, per esempio con un sistema di centraline, e coinvolgeremo in modo strutturale i cittadini e le associazioni
che vivono il fiume e si occupano della sua tutela. La condivisione delle scelte con i Comuni attraversati dal fiume sarà fondamentale per un’azione efficace ed efficiente.
Bisogna continuare a riportare vita e natura lungo l’Olona. Con il recupero dell’area ex Bernocchi sarà
possibile sistemare l’ultimo tratto mancante in Legnano, completare il percorso ciclopedonale e – perché no?
– avviare attività ludico-sportive e creare oasi di relax come quella già esistente in zona Castello.
Via Ratti – Scuole de Amicis
La città che immaginiamo accoglie le diversità di tutti e, quindi, anche la “specialità” dei bambini. È
necessario, prima di tutto, un cambiamento “culturale”: la “Città dei Bambini” è la città progettata, vissuta e migliorata dal punto di vista dell’infanzia. Consiglio comunale dei ragazzi, percorsi casa-scuola pensati sulle esigenze di bambini e ragazzi, progettazione inclusiva: i bambini progettano gli spazi della città per loro e per noi.
Al modo di pensare si uniranno realizzazioni concrete. Il recupero dell’area ex Bernocchi lascerà al Comune
ampie strutture a uso pubblico in una zona in cui già si trovano una scuola primaria, due scuole per l’infanzia, un giardino pubblico, museo e biblioteca. Lì sarà possibile realizzare un polo per l’infanzia con museo dei bambini, spazi ludici ed educativi.
Favoriremo inoltre l’utilizzo delle scuole come fulcro della vita di comunità, con spazi aperti tutto il giorno per sport, attività educative e culturali/ricreative.
Macello
Tra i cardini del nostro programma c’è l’idea di rigenerazione, declinata in diversi aspetti. Rigenerazione dei luoghi, delle strutture, delle energie, delle reti che Legnano oggi possiede già.
Le aree dismesse, come quella del Macello che in questi giorni è oggetto di demolizione, sono state tradizionalmente vissute come opportunità per i proprietari e/o problemi da (non) risolvere, luoghi perduti che interrompono la città.
Oggi vogliamo viverle come “beni comuni”, da rigenerare nell’interesse di tutta la città. Favoriremo le condizioni per intervenire su queste aree ogni volta che questo costituirà un beneficio reale per la comunità. Pensiamo a ridare vita alle tante strutture che abbiamo, prima di costruire di nuovo.
La recente Legge Regionale sulla Rigenerazione Urbana (L.R. 18/2019) ci dà un’occasione da cogliere al volo per tracciare il disegno complessivo della Legnano che vogliamo: un masterplan della città del XXI secolo.